Centro Sardegna
Barbagia e Ogliastra
Due delle più rinomate subregioni storiche del centro Sardegna sono l’Ogliastra e la Barbagia (quest’ultima è suddivisa a sua volta in più Barbagie, a onor del vero).
Sono subregioni prevalentemente montuose e si distinguono per un’altissima concentrazione di attrazioni e di monumenti naturali.
In queste aree si ergono il massiccio del Gennargentu e l’altopiano calcareo del Supramonte, il quale, nel corso dei millenni, a causa di continui fenomeni carsici, ha visto la formazione di monumentali grotte, doline, gole, e sorgenti carsiche di un inestimabile valore naturalistico.
Il territorio presenta valli incantate e declivi montani ricoperti da una vegetazione fitta e rigogliosa alimentata dalle numerosissime falde acquifere che danno origine a numerose sorgenti e torrenti.
L’Ogliastra, inoltre, è arricchita da suggestive codule che si aprono sul mare, creando spiagge di sabbia bianchissima incastonate fra ripide falesie ed enormi pinnacoli.
Non per ultimo, bisogna citare i monumentali tacchi che appaiono improvvisamente mentre si percorrono strade di montagna poco o nulla trafficate: vertiginose le loro altezze, spettacolari i panorami che offrono. Ve n’è un numero importante, ma quelli più emozionanti sono il Tacco di Perda ‘e Liana, nel territorio di Gairo, e la Scala di San Giorgio a Osini. Questi paesi sono stati flagellati da un violento alluvione che li ha ridotti a autentici paesi fantasma, con solo macerie rimaste delle vecchie abitazioni ormai abbandonate.
Sono queste le subregioni della Sardegna dove è più forte il legame con le tradizioni, dove la fusione fra riti religiosi e pagani raggiunge l’apice della sacralità. Non a caso la maggioranza dei paesi che aderisce al programma di eventi Cortes Apertas e Primavera nel Cuore della Sardegna, si trova in questa zona.
Da un punto di vista archeologico, anche se alcune porzioni del territorio si presentano aspre e ostili, sia la Barbagia che l’Ogliastra possiedono, analogamente alle altre zone della Sardegna, interessanti testimonianze archeologiche a dimostrazione di un insediamento umano che si perde nella notte dei tempi. Nel territorio di Dorgali, per esempio, il villaggio di Serra Orrios contava circa 70 capanne circolari e due tempietti a megaron.
Le principali località
Nuoro
Cittadina di montagna e centro culturale di grande rilievo, Nuoro ha dato i natali alla scrittrice Grazia Deledda, vincitrice del premio Nobel per la Letteratura nel 1926.
Candidata come capitale italiana della cultura nel 2020, ospita alcuni fra i musei più importanti della Sardegna, come il Museo del Costume e il Museo Ciusa.
Importante sotto il profilo religioso e folkloristico è la Sagra del Cristo Redentore, una manifestazione che si celebra ogni estate ad agosto tra la città e il lussureggiante Monte Ortobene.
Orgosolo
Ciò che rende unico questo paese, situato ai piedi del suggestivo Supramonte, sono i quasi 200 murales politici e illustrativi di argomenti legati ai problemi del mondo e della società in generale. Dipinti sulle facciate delle case, lungo le vie del paese, rendono Orgosolo un’autentica pinacoteca a cielo aperto.
L’offerta naturalistica è un’altra peculiarità di questo vivace comune. Si va dalla maestosa dolina di Su Suercone alla foresta di Montes, una foresta di leccete secolari che raggiungono anche i 25 metri di altezza. Al confine con la foresta s’innalza invece il Monte Novo San Giovanni, una montagna che offre una spettacolare visuale a 360 gradi.
Oliena
Adagiato ai piedi del Monte Corrasi, nel territorio di Oliena la presenza dell’uomo è attestata sin dall’età paleolitica, con la scoperta sorprendente di una falange di mano, datata 20 mila anni fa. Questo reperto fu rinvenuto nella Grotta Corbeddu ed è oggi conservato oggi nel Museo Archeologico di Nuoro.
Del periodo nuragico la testimonianza antropica più significativa è il complesso nuragico Sa Sedda ‘e Sos Carros, dove venivano fusi e lavorati gli oggetti metallici ritrovati nel territorio circostante, e dove si ritiene venissero svolti riti religiosi legati al culto dell’acqua.
L’offerta enogastronomica è ricca e variegata, con il vino Nepente che primeggia su tutti, elogiato perfino dal poeta Gabriele D’Annunzio quando trascorse alcuni giorni ad Oliena.
Tuttavia, sono i fenomeni carsici le attrazioni più numerose di questo territorio: la Risorgiva di Su Gologone è solo un sorprendente esempio.
Dorgali
Nel territorio di Dorgali è ubicato uno dei luoghi più suggestivi dell’Isola, dove la combinazione tra fenomeni carsici e testimonianze archeologiche trova la massima espressione. Si tratta di Tiscali, la misteriosa dolina carsica un tempo abitata dalle popolazioni nuragiche e oggi meta di tanti visitatori.
Congiuntamente ad altre attrazioni culturali come il complesso nuragico di Serra Orrios e la tomba dei giganti di S’Ena ‘e Thomes, Dorgali annovera importanti attrazioni naturalistiche come la Grotta del Bue Marino e di Ispinigoli, e le calette – Cala Luna e Cala Goloritzé solo per citarne un paio – fra le più incantevoli della costa orientale.
Orani
Orani è un piccolo paese alle pendici del Monte Gonare, sulla cui sommità, oltre a godere di un panorama sconfinato che spazia dalla costa occidentale a quella orientale, è situata la chiesetta più in alto della Sardegna, dedicata alla Nostra Signora di Gonare.
Diverse sono le chiesette presenti anche nel centro abitato che, sebbene dall’esterno non abbiano un aspetto frugale, internamente sono decorate da pregevoli affreschi.
Orani è inoltre famosa perché ha dato i natali a Costantino Nivola, uno dei maggiori scultori contemporanei di fama internazionale.
Marmilla e Sarcidano
Le subregioni situate nella parte centro-meridionale dell’Isola, la Marmilla e il Sarcidano, si caratterizzano per gli affascinanti paesaggi corollati di colline e di altopiani, il più conosciuto dei quali – la Giara – ospita all’interno dei suoi confini naturali una razza endemica di cavalli selvaggi.
Al confine della Marmilla, sorge il massiccio montuoso del Monte Arci, noto per la presenza di ossidiana, un minerale di origine vulcanica che in epoche antiche rappresentava un importante bene di prima necessità e un bene di scambio con le popolazioni dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Imponenti e numerosi i nuraghi censiti, e numerosissime, in generale, le testimonianze archeologiche del territorio.
Laconi
Laconi è il paese che meglio sintetizza la ricchezza naturalistica e archeologica presenti in queste due confinanti subregioni della Sardegna. Qui si trovano boschi e sorgenti, e il parco cittadino più grande della Sardegna, il Parco Aymerich, all’interno del quale è situato il castello dei nobili Aymerich.
Sotto il profilo archeologico, a Laconi si trova il museo della Statuaria Preistorica, che conserva decine di statue menhir ritrovate nel territorio circostante. Molte di queste statue si trovano ancora conficcate nelle campagne del paese, nella valle dei menhir.
Nativo di Laconi è, infine, Sant’ignazio, uno dei santi più venerati in Sardegna. Alla fine di agosto di ogni anno si celebra la sua festa, e per l’occasione migliaia di pellegrini accorrono da tutta la Sardegna per raccogliersi e pregare nella chiesa parrocchiale a lui dedicata.
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